Così dal lungo sangue sparso per gli occhi fuor,
in lagrimoso umor son fatto esangue.E’ ’l mio tormento sì grave: hor sento che teme l’alma mia
ch’il mio primo suspir, l’ultimo sia.
Pietà dunque, confesso quell’amoroso ardor
che commise il mio cor, ah! troppo spesso!
Prima peccai perché adorai un’idolo d’orgoglio
una donna non già, ma un crudo scoglio.
Confesso che ostinato nutrii nel sen l’ardore
e ‘l suo infernal dolore chiamai beato.
E à un dolce volto, solo rivolto dietro sue false scorte,
di mio proprio voler corsi alla morte.
Confesso che la vita io presi à sdegno ancor
e invidiai tal hor chi la compita.
Con gli occhi ardenti e troppo intenti ladro accorto furai
l’oro d’un crin e d’un bel volto i rai